Maguro S.p.A. ha sede legale a Parma e sede operativa a Sant'Ilario d'Enza (Reggio Emilia) in via XXV Aprile n 2, iscritta al Tribunale di Parma al n 16.677 di Reg. Soc., capitale sociale sottoscritto e versato di 600 milioni di euro (1.161,762 miliardi di lire italiane).
La società è capo-gruppo di un'organizzazione di imprese che dal 1986 progettano e producono beni strumentali (macchinari, impianti, aziende complete e rami di esse) e prestano servizi (progettazioni, marketing, informatica, pubblicità, servizi finanziari, etc.) strumentali alle attività industriali svolte.
Tra le società partecipate attualmente in funzione troviamo:
- Carisma S.p.A., holding operativa per il coordinamento delle imprese del gruppo;
- Carisma Marketing S.r.l., per la promozione delle attività del gruppo;
- Carisma Informatica S.r.l., per la rilevazione di situazioni aziendali;
- Professional S.r.l., per l'analisi delle rilevazioni e l'ideazione delle soluzioni ai problemi aziendali rilevati;
- Carisma Engineering S.r.l., per la progettazione di beni strumentali;
- Fiae S.r.l., per la produzione di apparati per il controllo dell'energia;
- Apecs S.r.l., per la produzione di apparati per ecologia;
- Carisma Veicoli S.r.l., per la produzione di macchinari per la movimentazione ed il magazzinaggio delle merci;
- I.H.S. - International Hardware & Software S.r.l., per la produzione di elaboratori ed unità di controllo;
- Ics System S.r.l., per la produzione di impianti di sicurezza;
- P.I.M.A. S.r.l., per la produzione di impianti diversi;
- Carisma Finance S.p.A., per l'assistenza finanziaria ai clienti;
- Fidit S.r.l., per le operazioni societarie.
In undici anni di attività, queste società hanno progettato e prodotto beni di oltre 600 diverse tipologie, con un fatturato complessivo di quasi 850 milioni di euro (1.700 miliardi di lire italiane) alla fine del 1999.
L'iniziativa è stata promossa e si è sviluppata esclusivamente attraverso l'autofinanziamento derivante dalla ricchezza prodotta. Quindi, per principio, nessun debito verso terzi, siano essi fornitori o banche; nessun condizionamento commerciale o finanziario; nessun compromesso, solo l'adozione letterale delle norme nazionali e comunitarie.
I rapporti intra-gruppo sono regolati secondo le direttive ed i regolamenti comunitari. Nel corso del 1989, tutte le società partecipate sono state oggetto di verifica fiscale ed i rapporti intra-gruppo furono contestati perché l'Italia non aveva ancora adottato le direttive comunitarie in materia di gruppi societari alle quali le società partecipate avevano fatto riferimento; le commissioni tributarie hanno poi annullato tali contestazioni. Nessun cliente o fornitore ha mai comunque subito contestazioni sui rapporti realizzati con le società partecipate.
L'iniziativa è sorta con tre obiettivi fondamentali: primo, contribuire all'incremento della produzione di ricchezza delle imprese italiane alle quali viene proposto di reinvestire gli utili in nuovi investimenti produttivi; secondo, sollecitare la destinazione della maggiore ricchezza prodotta a scopi produttivi; terzo, far partecipare tutti i collaboratori ai rischi ed ai risultati d'impresa, mediante rapporti di collaborazione che, dopo un periodo di avviamento, sfociano nell'incarico di amministratori delle società partecipate. A questi primi tre obiettivi, nel 1992 se n'è aggiunto un quarto, e cioè la promozione di nuove iniziative di interesse generale in campo sociale, politico ed economico. Da allora, la ricchezza prodotta è stata integralmente destinata a questo quarto scopo, senza tuttavia abbandonare mai l'attività industriale propria dell'iniziativa.
Per promuovere altre iniziative bisognava conoscere le realtà sociali ed economiche sulle quali incidere, avere idee per risolvere problemi, produrre le risorse e formare l'organizzazione, cioè le strutture per sperimentare e presentare all'esterno ipotesi concrete e realizzabili. È stata compiuta un'attività di ricerca lunga e complessa, con decine di migliaia di incontri con persone di ogni categoria; sono stati effettuati sondaggi sia per conoscere meglio i problemi da affrontare sia per selezionare le soluzioni più idonee ed accettabili, talvolta vere e proprie novità originali; sono stati compiuti studi di fattibilità e messi a punto i meccanismi per concretizzarli; si è continuato a produrre per poter contare sulle risorse necessarie a dare impulso ai progetti che si vogliono realizzare.
Ora si tratta di fare.
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